Le Cantine

All’interno del centro storico medievale di Sorano se ne contano ancora oggi almeno 250.
Sono ideali per la conservazione del vino grazie al mantenimento costante del grado di umidità e di temperatura lungo tutto l’arco dell’anno.

Con accesso diretto dai vicoli che disegnano l’assetto urbanistico del paese, occupano ogni spazio libero a ridosso della rupe ampliando in profondità l’originario magazzino, in parte scavato, sottostante le abitazioni.

Assumono nella quasi totalità dei casi la loro tipizzazione attuale (si scava in pendenza ed in profondità la gola che termina nel bottaio) solo dopo la prima metà del 1700 quando, per la crescente domanda dei territori vicini, sono riconvertiti a vigneto i terreni circostanti.

L’importanza economica, per gli abitanti di Sorano, della produzione vinaria è documentata anche dalla presenza, ancora oggi leggibile lungo via della Cateratta del torchio pubblico realizzato a spese del municipio, necessario per la spremitura delle vinacce e utilizzato a turno dai vari produttori fino ai primi anni del 1900.

Di fatto, a tutto il 1950, il locale posto in prossimità dell’ingresso ed utilizzato per la lavorazione delle uve, diventa il soggiorno delle abitazioni (strutturate nella loro quasi totalità su due sole stanze adibite a cucina e camera da letto), dove svolgere le relazioni interfamiliari e dove trascorrere in compagnia le giornate invernali e i pomeriggi estivi liberi dagli impegni agricoli.

“La tufa facile a scavarsi…..…… ha pur qui offerta occasione di tagliarvi stanze, ripostigli, cantine, delle quali due straordinariamente belle e nel suo genere veramente magnifiche.
…………… Alla bellezza delle cantine di Sorano corrisponde la bontà di vini bianchi, non dolci, limpidissimi e assai spiritosi che le vicine vigne benissimo coltivate producono non al consumo soltanto dei Soranesi, ma al bisogno ancora di molti paesi della più bassa Maremma…….…”
(G.Santi, Viaggi per la Toscana, Pisa 1795-1806 Vol. II)