Masso Leopoldino

Il Masso Leopoldino rappresenta uno degli elementi più caratteristici di Sorano ed è il più compiuto esempio di integrazione tra natura e architettura.

Oggi si presenta come una enorme terrazza panoramica ricavata dal livellamento dell’enorme masso tufaceo sul quale sono state costruite e addossate le caratteristiche abitazioni di Sorano ma fin dalle epoche più antiche venne utilizzato per le sue qualità strategiche e sicuramente nel medioevo era già utilizzato come sorta di cittadella fortificata a difesa del borgo sottostante come suggerisce anche il nome di una sottostante via “Rocca Vecchia”.

La piccola costruzione fortificata, con la realizzazione della Fortezza Orsini, viene sostituita da una piccola cappella dedicata a Santa Caterina come viene ricordato nel 1565 da Francesco Sansovino.

Nel corso del settecento vengono eseguite le prime opere di consolidamento allo sperone, a causa delle precarie condizioni di alcune balze rocciose.
Purtroppo il 13 febbraio 1801 alcuni scogli di tufo si staccarono dal masso e precipitando a valle travolsero molte abitazioni, ma la cosa peggiore fu l’impraticabilità di molte stalle e cantine luoghi indispensabili per la vita quotidiana degli abitanti del luogo.

Molti furono infatti i progetti che prevedevano la ricostruzione delle case in una zona nuova al di fuori del borgo ma i soranesi (soprannominati “Capaccioli”) scelsero di rimanere aggrappati a quello sperone.

Con l’avvento del Granduca Ferdinando III di Lorena, tra il 1820 ed il 1822, si provvede al consolidamento dello scoglio tufaceo con la costruzione di un grande muraglione di rinforzo a sostegno del versante orientale, mentre tutte le pareti rocciose vengono levigate per evitare ulteriori distacchi.

All’estremità orientale viene eretta la torre merlata con l’orologio pubblico.

I lavori completati dal Granduca Leopoldo II hanno dato al Masso la sua caratteristica forma odierna.
Oggi è possibile accedere liberamente al Masso Leopoldino per godere dello splendido panorama del borgo, delle rupi circostanti e della valle della Lente.