Vitozza e la valle del Lente

Arrivando in questo territorio la prima cosa che colpisce è la sua morfologia costituita da ampi pianori tufacei solcati dall’azione erosiva di numerosi torrenti caratteristici delle zone di origine vulcanica.
La presenza di fossi impraticabili ha permesso di risparmiare grosse superfici boschive lasciando integro nella sua naturalezza l’intero ecosistema.

Questo itinerario è indubbiamente il più interessante del territorio per la molteplicità di aspetti ambientali e naturalistici.

Il bosco presenta faggete, tigli, aceri e olmi montani che continuano a vivere grazie all’elevata umidità atmosferica. Le specie presenti hanno un elevato interesse fitogeografico e conservazionistico per la loro rarità a livello regionale.

Tra la fitta vegetazione si possono trovare le tracce del cinghiale, del capriolo, ma anche le spine dell’istrice o si può assistere al volo del falco e dell’airone.

Il fiume Lente è inoltre caratterizzato dalla presenza di numerosi pesci tra i quali la trota fario e il gambero di fiume specie a rischio di estinzione.

Grazie alla presenza di un clima molto diversificato tra i pianori e il fondovalle sono presenti un gran numero di piante del sottobosco e moltissime erbe officinali.

Inoltrarsi in queste profonde vallate significa entrare in contatto con la natura, lo sciabordio dell’acqua, i rumori e i profumi del bosco vi trasmetteranno un’immediata sensazione di benessere.

Oltre agli aspetti naturali e paesaggistici il percorso è costellato da monumenti di grande valore archeologico e storico artistico riferiti ad epoche diverse.

Punto di riferimento dell’itinerario è l’antica città di Vitozza centro medievale tra i più importanti del centro Italia come dimostrano le numerosissime grotte presenti lungo il costone tufaceo utilizzate come annessi agricoli, stalle, abitazioni.
Di grande suggestione sono le sorgenti del fiume Lente con l’enorme cascata basaltica e l’acquedotto ottocentesco con i suoi ponti e gallerie.