GLI EBREI

La prima notizia di ebrei a Sorano è del 1520, riguardante Salomone di Leone ebreo, ma è probabile che essi vi siano venuti molto prima. Forse erano due Comunità “gemelle” quelle di Sorano e Pitigliano, dove sono presenti ebrei fin dal 1430. Gli ebrei, come in molte altre località, vennero qui ad esercitare l’attività del prestito, all’epoca indispensabile in una società ad economia agricola.
Il ghetto di Sorano venne realizzato nel 1619 dopo la cessione della Contea ai Medici che non vedevano di buon occhio gli ebrei. Interessante è il modo in cui fu creato il ghetto a Sorano: una volta stabilito il luogo (la via chiusa sopra il Casalino) si fecero permute delle case tra ebrei e cristiani, così gli ebrei mantennero la proprietà delle loro abitazioni.
Accedendo infatti al quartiere del ghetto è ancora possibile vedere i cardini del portone di chiusura.
La prima metà del ‘600 fu il periodo migliore per gli ebrei di Sorano per la possibilità, eccezionale all’epoca, di possedere beni stabili e per l’intraprendenza economica, compreso il contrabbando.
Nel 700 inizia la decadenza della comunità ebraica che pian piano portò alla sua scomparsa.
All’ingresso del ghetto una lapide ricorda due fratelli Goffredo e Jenny Passigli deportati nel 1943 e morti ad Auschwitz.

Il centro storico è dominato sul lato sud dalla Fortezza realizzata dagli Aldobrandeschi e ampliata dagli Orsini, edificata allo scopo di rendere Sorano il baluardo militare più imponente di un feudo piccolo ma autonomo (costituito essenzialmente dai territori di Sorano e Pitigliano) e che effettivamente non venne mai espugnato. Oggi il complesso è restaurato e visitabile. Nella parte più antica della Rocca sono presenti il Museo Civico Archeologico e il piccolo teatro dedicato a Niccolò IV Orsini.
Sorano mantiene intatto il fascino dell’atmosfera medievale e resta visibile il legame profondo tra l’uomo e la terra coltivata a terrazzamenti: un sistema arcaico di lavoro, una fatica aspra ma ricca di solidarietà sociale, che ha saputo lasciarci un ambiente integro e degno di rispetto del quale siamo responsabili nel serbarne la memoria fisica e la storia.