SOVANA

Situata nell’estremo lembo meridionale della Toscana Sovana si innalza sopra una rupe tufacea a circa 300 m. slm. Intorno alla rupe ripide balze raggiungono il fondovalle dove scorrono numerosi torrenti: Folonia, Calesine, Picciolana.

Le origini di Sovana sono molto antiche tanto che sporadiche tracce di frequentazione del sito si hanno a partire dal IV millennio a.C. ma, è con gli etruschi che Sovana raggiunge l’apice del suo splendore. E’ nel IV/III sec. a.C. che la città assume un ruolo predominante rispetto agli altri centri della media valle del Fiora come testimoniano le splendide tombe a facciata rupestre che caratterizzano le necropoli sovanesi. Anche la caduta della città etrusca di Vulci ad opera dei romani nel 280 a.C. non provocò grandi ripercussioni su Sovana che anzi agli inizi del I sec. a.C. ottenne il titolo di municipium.

Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente e le invasioni barbariche si assiste ad un periodo piuttosto buio per l’intero territorio come dimostra l’occultamento del tesoro monetale rinvenuto nella chiesa di San Mamiliano e lo scavo delle tombe longobarde in località la Biagiola.

In epoca medievale il destino di Sovana si lega alla famiglia degli Aldobrandeschi che dopo la caduta di Roselle sceglie la cittadina come centro della contea. Alla fine del XIII sec. Sovana, a seguito di accordi matrimoniali, passa nelle mani della famiglia Orsini di Pitigliano.
Da questo momento in poi inizia un lento declino che porterà la città prima sotto il dominio dei Medici e successivamente dei Lorena.

Il turista che entra a Sovana viene immerso subito in un’atmosfera tipicamente medievale. La via centrale, che si diparte dalla Rocca Aldobrandesca, conduce infatti nella splendida piazza del Pretorio nella quale si affacciano i monumenti più importanti come il Palazzetto dell’Archivio (detto anche dell’orologio) la Chiesa di Santa Maria, il Palazzo Bourbon del Monte, il Museo di San Mamiliano, il palazzo Pretorio e la Loggia del Capitano. Proseguendo sulla via principale si raggiunge, nell’estremo limite dello sperone tufaceo il Duomo dal quale si ha una veduta suggestiva della necropoli etrusca ed in particolare della tomba Ildebranda.

In prossimità dell’abitato è possibile visitare le varie necropoli attraverso percorsi che si inoltrano nella fitta boscaglia. Ed ecco lo splendore delle imponenti tombe a facciata rupestre e delle suggestive vie cave etrusche.