San Quirico

Il borgo di San Quirico nasce alla fine del 700 grazie ad un nuovo popolamento delle campagne dovuto alle riforme lorenesi con le quali si ebbero importanti trasformazioni sociali ed economiche in tutto il territorio maremmano.
La tenuta di Vitozza si trasforma in un vero e proprio villaggio, detto San Quirico (con questo nome era chiamata una delle antiche chiese di Vitozza e nel XVI sec. un podere nei pressi della città diruta), con tanto di chiesa parrocchiale dedicata dapprima a San Giovanni Battista e successivamente ai Santi San Quirico e Giuditta.  Intorno alla chiesa con il passare del tempo sono state costruite numerose abitazioni che hanno dato al paese l’attuale conformazione architettonica.
Nelle vicinanze della frazione di San Quirico si trova l’insediamento rupestre di Vitozza costituito da oltre 200 grotte di dimensioni e forme molto varie. Si tratta di una sorta di “città di pietra” (alcune grotte furono abitate fino al 1783) che ha conservato quasi intatte le sue suggestive e singolari caratteristiche. L’insediamento si raggiunge attraverso una piccola strada che parte dall’abitato di San Quirico verso nord, costeggiando il corso del fosso Sant’Angelo.
Lungo il costone che fiancheggia la strada si aprono numerose grotte usate un tempo come abitazioni, stalle e luoghi di lavoro. La parte centrale dell’insediamento conserva i ruderi del complesso fortificato di Vitozza fra i quali la I° e la II° Rocca, tratti di mura difensive e i resti della Chiesaccia, chiesa a pianta rettangolare della quale restano i muri perimetrali, buona parte dell’abside e il campanile a vela. I ruderi di quella che fu una città forte e fiorente sono sparsi su tutto il pianoro tufaceo circondato su tre lati da profondi burroni che ne costituiscono la naturale difesa.