SOVANA

All’estremo limite meridionale della Toscana, sul fiume Fiora, in posizione strategica su di un pianoro isolato tra le gole dei Fossi Folonia e Calesine sorge Sovana. La città etrusca, il cui nome, in epoca tarda fu Suana, grazie alla sua posizione dominante il medio corso del fiume Fiora, doveva costituire il capoluogo di un’area agricola assai vitale con piccoli e numerosi nuclei abitativi.

Dopo la conquista romana di Vulci (280 a.C.) anche Sovana probabilmente divenne «municipium» divenendo, dal III al I sec. a.C. la città più fiorente nella zona. Sia la città etrusca che quella romana occuparono l’area della città medievale, un’area di circa 7 ettari, racchiusa dal circuito delle mura per una estensione di circa un chilometro e mezzo.

Incorporati nelle mura medievali sono ancora visibili tratti delle mura etrusche. Durante l’alto medioevo la storia di Sovana si lega a quella della famiglia degli Aldobrandeschi fino al 1274, quando a seguito del matrimonio tra Margherita Aldobrandeschi e Romano Orsini la Contea passa agli Orsini di Pitigliano.

Camminando all’interno del piccolo borgo è possibile visitare monumenti di rara bellezza come il Palazzo del Pretorio, sede dell’Ufficio informazioni, il Palazzetto dell’archivio, il Museo di San Mamiliano realizzato all’interno della Chiesa più antica di Sovana, la Chiesa di Santa Maria con il preziosissimo ciborio preromanico, ed infine la Cattedrale posta nella parte meridionale del pianoro tufaceo.