La via Cava di San Sebastiano

Di origine medievale come denunciano le tracce di murature interne a conci di pietra a filaretto l’edificio ha avuto con ogni probabilità una ristrutturazione in epoca quattro-cinquecentesca quando probabilmente ha assunto l’attuale tipologia tipica degli edifici di culto della campagna grossetana, con piccolo portico antistante corredato di sedile in muratura che aveva la funzione di accogliere e di proteggere dalle intemperie i fedeli e i pellegrini di passaggio.

Nel secolo XVII è stato oggetto di un ulteriore intervento con la costruzione di un nuovo altare a stucco ad opera del Vescovo Enea Spennazzi (1638 – 1644) come testimoniava la presenza del suo stemma sopra la porta d’ingresso oggi scomparso.

Di questa chiesa abbiamo tuttavia notizia solo nella visita pastorale del 1778 effettuata dal vescovo Pio Santi che la trova in buono stato e dotata di un unico altare. Nella seconda metà del XIX sec. come si evince da un’altra visita pastorale fu restaurata ad opera del parroco don Paolo Fabbri al quale si deve probabilmente l’apertura dell’arco a sesto acuto sulla facciata del portico.